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Illuminazione
CONSULENZA
Agg.marzo 2024
La LUCE piacevole è quella naturale del sole, ma nei luoghi chiusi dobbiamo affidarci alla meno gradita luce artificiale.
Il parametro che confronta la luce artificiale con quella solare è l'Indice di Resa Cromatica (I.R.C. o CRI in anglosassone), ecco che si attribuisce il valore 100% alla luce del sole.
Sono ormai in disuso le lampade a incandescenza perché poco efficienti, sebbene con CRI elevato (fino 80%).
Si trovano ancora in qualche capannone, le lampade a scarica (i neon , i vapori di sodio, gli ioduri) con lungo tempo d'accensione e luce poco gradevole (basso CRI, dal 40% all'80%) che affatica il visus e sfalsa i colori.
Oggi c'è il LED ad elevata efficienza, un cristallo miniaturizzato, la cui luce ha varie tonalità ed è nitida, il cui CRI va dal 70% per il commerciale fino al al 98% del professionale, quest'ultimo piacevole come la luce del sole.
Il fascio di luce emesso dai LED (beam) è molto preciso e si può direzionare verso l'ambiente e gli oggetti da illuminare.
"Non è tutto oro quel che luccica", per esempio i LED emettono invisibile intermittenza e sfarfallio (flickering) che è un effetto stroboscopico affaticante per gli occhi e la psiche; la stessa luce emessa potrebbe mancare di frequenze luminose e sembrare troppo contrastata.
Influiscono sulla scelta anche gli alimentatori dei LED (inverter) che possono indurre disturbi in rete (reazioni e armoniche) ed elevato campo elettrico in prossimità (sono radiazioni ionizzanti, nocive per i viventi).
Anche se il LED fosse di qualità, comunque non è immediato scegliere la luce "giusta", infatti la temperatura della luce influisce sul nostro "stato d'animo"; per esempio, se è "calda" (gialla) tende al relax della sera, del tramonto, della fiamma; si è invece più produttivi se assomiglia a quella dell'alba (luce naturale, 4000°kelvin, per uffici e lavorazioni) o del pieno giorno (bianca fredda 6000°k, per le fotografie o per restare insonni).
Per quanto migliore sia il LED rispetto alle lampade a scarica, anch'esso è caratterizzato dal rendimento, deve cioè emettere un elevato "volume" di luce (Lumen) col minor dispendio di potenza elettrica (Watt), è l'efficienza energetica (rapporto Lumen/Watt).
Ecco che perciò, il progetto illuminotecnico calibra l'illuminazione artificiale per le esigenze di chi frequenta l'ambiente, definisce la giusta quantità di illuminazione (i lux necessari a distinguere bene cose e ostacoli) e la nitidezza (resa cromatica CRI), per soddisfare le esigenze di sicurezza, comfort, produttività; inoltre, è strettamente correlato al risparmio energetico ed entro certi limiti l'intervento può rientrare negli incentivi.
I LED accorpano tutte le qualità delle precedenti lampade, ma proprio per le numerose caratteristiche che li contraddistinguono bisogna saperli scegliere accuratamente, proprio per soddisfare le aspettative e per non restarne delusi.
Ai fini della sicurezza, le lampade e i corpi illuminanti (plafoniere, lampadari, abat-jour, appliques, fari, ecc) sono soggetti alla Direttiva Bassa Tensione e vanno marcati CE.
DOMANDE E RISPOSTE FREQUENTI
Cos'è l'illuminazione ordinaria? L'illuminazione ordinaria, sopperisce alla mancanza di luce naturale nei locali, è un'illuminazione generale che serve per individuare bene le cose e gli ostacoli e per svolgere le mansioni in sicurezza. Nei luoghi di lavoro, l'illuminazione degli ambienti , il contrasto e l'ombreggiatura sono definiti per normativa e i livelli di illuminamento sono parametrati dalle tabelle UNEL.
Che differenza c'è tra illuminazione d'emergenza, antipanico e di sicurezza? L'illuminazione d'emergenza si accende automaticamente quando accidentalmente viene meno l'illuminazione ordinaria e serve per consentire lo sfollamento in sicurezza degli ambienti di lavoro (prevista fin dal 1955 è stata riconfermata dal DL 81/2008). Se c'è molta frequentazione di pubblico allora bisogna poter individuare subito l'uscita più vicina: è l'illuminazione antipanico, sono quei cartelli retroilluminati, "sempre accesi", che indicano le vie di esodo. Infine, l'illuminazione di sicurezza serve per proseguire le attività ininterruttibili, per esempio in cucine, ospedali, fonderie, ecc. e preserva il normale illuminamento, quindi dev'esserci sempre (si usano dei soccorritori UPS speciali, detti CPSS Central Power Supply System, conformi alla norma EN 50171).
Quando serve l'illuminazione localizzata? L'illuminazione particolare serve per non affaticare la vista durante la lettura e per i lavori sui particolari. In ambito professionale e per le esigenze d'arredo, si fa l'illuminazione d'accento, che illumina selettivamente o radente gli oggetti, per evidenziarne i colori e i chiaro-scuri e richiamare l'attenzione dell'osservatore sui particolari o del passante sull'articolo esposto in vetrina.
Da una console locale o remota si può controllare l'illuminazione degli ambienti e ridurne gli sprechi? Ci sono sistemi programmabili, per esempio D.A.L.I. (Digital Addressable Lighting Interface) che modula automaticamente la luminosità in relazione alle necessità degli occupanti e della luce diurna, il controllo avviene tramite il monitoraggio offerto da sensori fotometrici, timer, rilevatori di presenza. L'automazione DALI ha trovato ampia diffusione in reception di hotel e strutture ospedaliere ed anche negli allevamenti e nella coltivazione al chiuso, stratificata a pannelli, dove un pannello luminoso sovrasta un piano di terriccio o una vasca idroponica.
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